domenica 21 gennaio 2007

La ricerca della felicità

Con la sua determinazione riesce a raggiungere il suo sogno ma poi dichiara quel periodo della sua vita...un "breve periodo di felicità"...perchè? Eppure ha raggiunto il suo obiettivo...od almeno quello che credeva essere l'essenza della felicità....ma allora cosa ci rende felici? Forse non il raggiungimento di un obiettivo che ci siamo prefissati o forse dipende dal tipo di obiettivo che decidiamo di raggiungere. Forse quel tipo di obiettivo non era quello giusto! Forse bisogna guardare da un'altra parte! Ma dove?

Proprio in questi giorni ho notato sul volto delle persone che ho incontrato andando o tornando dall'ufficio un'espressione di tristezza, mi sembra di scorgere tanta infelicità e non, come il film fa risaltare, tanta gente con il sorriso sulle labbra che cammina davanti all'edificio della Borsa di San Francisco e che poi si contrappone ai volti in lacrime di coloro che non hanno niente e si trovano a partecipare ai cori gospel per alleviare il proprio dolore o per trovare la forza di continuare ad andare avanti. L'avrebbe forse trovata Will Smith la felicità se avesse deciso di cercare ed accettare un lavoro più umile, come quello della moglie? Gli avrebbe forse consentito di non sfaldare la sua famiglia, ormai sull'orlo del fallimento, ma si sarebbe dovuto arrendere a raggiungere i suoi sogni, li avrebbe seppelliti e forse avrebbe vissuto una vita da insoddisfatto. Sarebbe stato più felice se avesse mantenuto unita la sua famiglia pur accettando di abbandonare i suoi sogni? Allora, sembrerebbe che perseguire i propri sogni non è detto che porti ad una felicità duratura ma, d'altro canto, non perseguirli potrebbe farci sentire sconfitti già in partenza...quindi qual è la strada giusta da perseguire?
(riflessioni sul film "La ricerca della felicità", di Muccino)

1 commento:

piojo73 ha detto...

ODE AL GIORNO FELICE

"Questa volta lasciate che sia felice,
non è successo nulla a nessuno,
non sono da nessuna parte,
succede solo che sono felice
fino all’ultimo profondo angolino del cuore.

Camminando,dormendo o scrivendo,
che posso farci, sono felice.
sono più sterminato dell’erba nelle praterie,
sento la pelle come un albero raggrinzito,
e l’acqua sotto,gli uccelli in cima,
il mare come un anello intorno alla mia vita,
fatta di pane e pietra la terra
l’aria canta come una chitarra.

Tu al mio fianco sulla sabbia, sei sabbia,
tu canti e sei canto,
Il mondo è oggi la mia anima
canto e sabbia,il mondo oggi è la tua bocca,
lasciatemi sulla tua bocca e sulla sabbia
essere felice,
essere felice perché si,
perché respiro e perché respiri,
essere felice perché tocco il tuo ginocchio
ed è come se toccassi la pelle azzurra del cielo
e la sua freschezza.
Oggi lasciate che sia felice, io e basta,
con o senza tutti, essere felice con l’erba
e la sabbia essere felice con l’aria e la terra,
essere felice con te,con la tua bocca,
essere felice."
Pablo Neruda

Spesso la felicità sta dietro l'angolo, ma nessuno di noi riesce ad accorgersene; spesso il lavoro e l'ambizione ci portano a ricercare traguardi sempre più lontani e difficili, facendoci perdere di vista che la vera serenità e la vera felicità si trovano nel saper apprezzare le piccole cose della vita quotidiana: la salute, un sorriso, uno sguardo, un raggio di sole, un paesaggio innevato, un bacio rubato, un prato fiorito...