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mercoledì 6 giugno 2007

Il risveglio


"Questa notte mi sono svegliato improvvisamente come emergessi da un sogno. Come se mi fossi svegliato su un altro livello rispetto alla realtà di tutti i giorni. Improvvisamente tutto quello che negli anni della mia vita aveva sospinto ed animato le mie giornate, i miei pensieri e le mie passioni improvvisamente non aveva più senso. Non aveva più senso tutto ciò che mi circondava. Era come se guardassi tutto dall’esterno, da una prospettiva che sapevo esistere, che cercavo ma che non avevo mai raggiunto. La stanza dell’albergo di una città lontana dalla mia dove passo da mesi da solo le mie serate era ancora più piccola ed angusta di quanto mi appariva normalmente di ritorno da una giornata di lavoro. I pensieri su nuove ipotesi e prospettive di lavoro che mi avevano preoccupato negli ultimi giorni erano quasi un impaccio ed un velo di fronte alla nuova visuale. Tutto nella giornata mi è sembrato lontano ed inutile, le riunioni di lavoro per decidere se una terminologia è più adatta o no a descrivere un inutile processo aziendale, l’affaccendarsi ed affollarsi di mille facce nella metropolitana dirette verso chi sa quali mete, la macchina del caffè, il panino a pranzo, una lieve pioggerellina che bagnava l’asfalto, la gente che sbuffava sui rulli della palestra o si guardava allo specchio per vedere se i muscoli crescevano, le modelle che si recavano ai casting, l’email, internet, l’hobby a cui ho dedicato anima e tempo negli ultimi mesi, le persone che ridevano a cena, ……. Tutto improvvisamente vuoto, vuoto e lontano, …. Mi sono chiuso in bagno ed ho pianto ma contemporaneamente gioivo nel riuscire a manifestare un sentimento represso, piangevo e gioivo nel provare tali sensazioni. Nello svuotarsi di tutto ciò, il cuore mi si riempiva della necessità e felicità di poter essere utile ad un fratello o un amico in difficoltà, dalla bellezza del sorriso e del grazie fornitomi da una signora di colore che dorme sotto i portici ed accanto alla quale, molte volte lacrimante, passano davanti indifferenti centinaia di persone tutti i giorni, dalla gioia di svegliarmi sempre accanto a mia moglie e non doverla salutare con un bacio furtivo tutti i lunedì, dalla necessità di stare vicino ai genitori negli ultimi anni della loro vita, dal fare un sorriso ad un cameriere al primo giorno di lavoro, … Sono sicuro che tutto ciò vale molto più di un aumento di stipendio, di un successo da un cliente o dei complimenti del capo. Forse tutto ciò non ha prezzo o forse costa molto meno di tutto il resto. Vorrei avere la forza ed il coraggio di vedere il tutto da questa prospettiva, tutti giorni. Vorrei avere il coraggio di “fuggire dai consigli sensati”, di non interessarmi dei giudizi degli altri mossi dai futili valori imposti dalla nostra società, vorrei prendere un sentiero tortuoso ed impervio in mezzo alla natura respirando i profumi e beandomi dei colori e non l’autostrada veloce sempre uguale ed affollata, vorrei godermi le persone vicine ed i sorrisi degli altri. Vorrei avere il tempo per leggere libri, vedere quadri, pensare al passato e riflettere. Ci sono nel percorso della vita delle svolte molto dolorose che ci possono far cambiare la prospettiva, alle volte arrivano quando è troppo tardi… Spero di avere il coraggio …… " Tratto da un anonimo blogger

sabato 20 gennaio 2007

Ode alla Vita

Per chi cerca la strada .......

"Lentamente muore
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi e' infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza
per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge, chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande
sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde
quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà
al raggiungimento di una splendida felicità."
(Ode alla vita, Pablo Neruda)