giovedì 9 giugno 2016

Dopo tanti anni...

Dopo tanti anni mi rifaccio viva sul mio blog...dopo tanto pregato, tanto sperato, tanto ricevuto.
Con una ricchezza nel cuore lotto tra le difficoltà della vita fatte di incomprensioni, litigi, delusioni, voglia di pace, di gioia, di amore, di BENE.
Torno dopo tanti anni perché capitando sul blog di Gigi Avanti leggo questo testo che mi ha molto colpita e penso al mio caro blog aperto tanti anni fa per cercare di colmare qualcosa che mi manca, che non capisco, di trovare delle risposte ai miei dubbi e perché spinta da una voglia di ricerca nel cuore.
Una ricerca in parte colmata ed in parte no. Una strada da continuare a percorrere, un percorso da continuare ad intraprendere giorno dopo giorno per comprendere meglio me stessa, accettare gli altri ma soprattutto trovare la strada affinché possa anch'io dire "ho combattuto una buona battaglia"!

UNA BOCCATA D’OSSIGENO dal blog http://www.gigiavanti.com


PER UNA SPIRITUALITA’ DELLA TENEREZZA (tra coniugi ed oltre…)
 
I frutti (doni) della pianta sono  il comportamento finale visibile di tutto un processo nascosto operato dalle radici.
Allo stesso modo si potrebbe dire del comportamento umano. Esso è la parte visibile di tutto un processo interiore nascosto operato dall’anima ben radicata in Dio.
Una fulminante espressione della Familiaris Consortio (1981 – n.19) recita così: “I doni  (frutti) dello Spirito sono comandamento di vita”.
L’esortazione generica a “comportarsi bene” sale di livello facendoci concludere che i buoni comportamenti  sono quelli improntati a amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé.
In concreto dovrebbe accadere questo:
 
AMORE (preferisco riceverlo o mi impegno anche a darlo… senza farlo troppo pesare?)
GIOIA (riesco a tradurre  in sorriso l’amore che dico di avere o sono lamentoso e serioso?)
PACE (cerco di essere persona di pace evitando le guerriglie domestiche con armi sofisticate?)
PAZIENZA (so attendere i tempi di Dio senza bruciarmi in nervosismi e pretese?)
BENEVOLENZA (so volere il bene degli altri – ed anche il mio – senza presunzione?)
BONTA’ (so essere “frutto buono”, quindi amabile, facilitando all’altro di amarmi?)
FEDELTA’ (so mantenere le promesse fatte, senza se e senza ma, costi quel che costi?)
MITEZZA  (come sono messo con comportamenti intrisi di arroganza, prepotenza, supponenza?)
DOMINIO DI SE’ (so tenere in equilibrio armonico corpo e spirito, moderando gli impulsi?)
 
Può essere curioso notare come anche i VIZI CAPITALI fossero inizialmente in numero di nove (ridotti, non si sa come e quando, a sette): superbia, avarizia, lussuria, ira, gola, invidia accidia… menzogna e paura.
Da non dimenticare che, secondo la teologia spirituale biblica (Sapienza e San Paolo), è l’invidia il vizio principe (“Per invidia del diavolo entrò il male nel mondo”). L’invidia ha mille volti e si camuffa al punto da non riuscire a riconoscerla. Consiste essenzialmente nel non essere mai contenti di quello che si è e di quello che la vita ci offre e di irritarsi a morte della contentezza o della situazione esistenziale di altri... pretendendole per sé nella medesima misura. Facili le conclusioni da trarre nell’ambito delle relazioni familiari.
 

martedì 17 febbraio 2009

dai tempi delle elementari ad oggi

tra le righe del mio destino ritrovo un Tu
che mi chiede un attimo.
il tempo per darmi ogni cosa
che non avevo ancora.
solo un secondo senza illusioni
senza compromessi
pura verità solo vita.
nel sussurro di un Si
riscopro me che cerca
disperatamente Te.

martedì 23 dicembre 2008

un augurio...

Ti auguro la gioia di avere sempre qualcuno con cui dividere ogni cosa...
Ti auguro di avere dei bei ricordi cui ritornare col pensiero nei brutti momenti...
Ti auguro una tra le migliori piccole gioie quotidiane: aprire un libro che ricordi bene, lasciarne le pagine, leggere le prime parole famigliari.
Ti auguro la primavera e la meraviglia di constatare che è sempre migliore di quanto avevi osato sperare.
Ti auguro la felicità di un regalo da un bambino:
- un mazzo di denti di leone appassiti
- una caramella succhiata a metà
- una rana
- un bacio.
Ti auguro che tu possa, anche se solo una volta nella vita, vedere qualcosa di infinitamente raro, strano e bello.
Ti auguro la malinconia di un giardino in inverno e, dopo mesi d' attesa, i piccoli, verdi vegetali della primavera.
Ti auguro di rimanere affascinato dall' infinita varietà della vita animale.
Ti auguro la fiducia di una creatura selvatica, conquistata con pazienza e amore.

Ti auguro che tu possa non dover comprare l' amore al prezzo dell' umiliazione.
Ti auguro che tu possa sempre trovare le parole giuste per mantenere al loro posto gli spacconi e avere abbastanza forza nelle ginocchia per camminare con dignità.
Ti auguro che tu possa avere un cuore pieno d' amore e giudizi accorti.
Ti auguro la gioia di essere desiderato, e di trovare il regalo perfetto, sentire il profumo della terra, dal prato aperto.
Ti auguro lettere: con una calligrafia che riconosci immediatamente, con una calligrafia che non vedevi da anni.
Ti auguro lettere piene di elogi, piene di incoraggiamenti: lettere di gratitudine e di amore.
Ti auguro lettere sciupate, macchiate di inchiostro, scritte tutte storte coperte di baci.

Ti auguro la felicità di dimenticare il passato e di trovare nuovi inizi.
Ti auguro la felicità delle idee, l' eccitamento della ragione, il trionfo della conoscenza, lo schiarirsi della vista, l' acuirsi dell' udito, il protendersi verso nuove scoperte, il trarre piacere dal passato così come dal presente.
Ti auguro la gioia della creatività.

Ti auguro felicità... ma non la felicità che si ottiene chiudendo fuori il mondo, e nemmeno quella di rinnegare il tuo sogno per amor di agiatezza.
Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare,
di correre il rischio di dare, di correre il rischio d' amare.


Tratta la felicità con gentilezza: è un prestito.

Pam Brown

venerdì 1 agosto 2008

Educare al dono

Il sole viaggiava in cielo, allegro e glorioso sul suo carro di fuoco, gettando i suoi raggi in tutte le direzioni, con grande rabbia di una nuvola di umore temporalesco, che borbottava:
"Sciupone, mano bucata, butta via, butta via i tuoi raggi, vedrai quanti te ne rimangono".
Nelle vigne ogni acino d'uva che maturava sui tralci rubava un raggio al minuto, o anche due; e non c'era filo d'erba, o ragno, o fiore, o goccia d'acqua, che non si prendesse la sua parte.
"Lascia, lascia che tutti ti derubino: vedrai come ti ringrazieranno, quando non avrai più niente da farti rubare".
Il sole continuava allegramente il suo viaggio, regalando raggi a milioni, a miliardi, senza contarli. Solo al tramonto contò i raggi che gli rimanevano: e, guarda un po', non gliene mancava nemmeno uno.
La nuvola per la sorpresa, si sciolse in grandine.
Il sole si tuffò allora allegramente nel mare.

(Il sole e la nuvola, Gianni Rodari)

mercoledì 25 giugno 2008

All'origine del suo futuro

Il bambino impara ciò che vive.
Se vive nel rimprovero,
diverrà un intransigente.
Se vive nell'ostilità,
diverrà un aggressivo.
Se vive nella derisione,
diverrà un timido.
Se vive nel rifiuto,
diverrà uno sfiduciato.
Se vive nella serenità,
diverrà più equilibrato.
Se vive nell'incoraggiamento,
diverrà più intraprendente.
Se vive nell'apprezzamento,
diverrà più comprensivo.
Se vive nella lealtà,
diverrà più giusto.
Se vive nella chiarezza,
diverrà più fiducioso.
Se vive nella stima,
diverrà più sicuro di sè.
Se vive nell'amicizia,
diverrà veramente amico per il suo mondo

Questo è il testo di una riflessione letta in uno dei reparti dove svolgo servizio come Clown di Corsia, la trovo così vera da esser commovente.

Un abbraccio.

giovedì 19 giugno 2008

Ripenso il tuo sorriso


Ripenso il tuo sorriso, ed è per me un'acqua limpida
scorta per avventura tra le petraie d'un greto,
esiguo specchio in cui guardi un'ellera i suoi corimbi;
e su tutto l'abbraccio d'un bianco cielo quieto.


Codesto è il mio ricordo; non saprei dire, o lontano,
se dal tuo volto s'esprime libera un'anima ingenua,
o vero tu sei dei raminghi che il male del mondo estenua
e recano il loro soffrire con sé come un talismano.


Ma questo posso dirti, che la tua pensata effigie
sommerge i crucci estrosi in un'ondata di calma,
e che il tuo aspetto s'insinua nella mia memoria grigia
schietto come la cima d'una giovinetta palma…
(Poesia di E. Montale, A K)

venerdì 21 marzo 2008

Preghiera

Ho trovato questa bella preghiera sullo stipide della chiesa il giorno del Venerdì Santo:


"Se tu, Signore, avessi soltanto parlato,
o soltanto fatto miracoli, avrei solo scoperto la tua grandezza
e insieme la mia piccolezza.
Mi saresti apparso un Dio inaccessibile,
diverso, lontano da me.
Invece ti ho accolto e ti ho amato
perchè hai sofferto
angoscia e sudore di sangue.
Nella tua sofferenza
ti ho visto come uno di noi.
Nel dolore non sei un superuomo,
ma uno come me.
La croce ti ha fatto paura
come fa paura a me.
Il dolore ti ha fatto dire cose
che non avresti mai voluto dire,
come accade anche a me.
Sei della mia razza,
fasciato della mia stessa debolezza
ed hai un cuore che si stanca come il mio.
Sei il Dio del cielo e della terra,
ma sei voluto diventare mio fratello
nel dolore e nello scoraggiamento,
nella paura e nella morte.
Per questo ti sento incollato alla mia pelle
e ti amo come non ho mai amato nessuno.
Sei uno di noi, ma non sei mai separato dal Padre:
per questo hai la forza di alzarti
e di andare incontro alla morte.
Insegna anche a me, Signore, a non rimanere per terra
quando il dolore mi sconquassa.
Insegnami a pagare il prezzo del dolore
perchè possa comprare la vita.
E partecipando al quotidiano travaglio del mondo,
che geme e soffre in attesa del parto,
che possa vivere il mistero della vita
che ogni giorno viene. Amen"

martedì 19 febbraio 2008

MAMMA

C'erano due donne che non si erano mai conosciute una non la ricordi l'altra la chiami mamma. La prima ti ha dato la vita la seconda ti ha insegnato a viverla. La prima ti ha creato il bisogno d'amore la seconda era lì per soddisfarlo. Una ti ha dato la nazionalità l'altra il nome. Una il seme della crescita l'altra uno scopo. Una ti ha creato emozioni l'altra ha calmato le tue paure. Una ha visto il tuo primo sorriso l'altra ha asciugato le tue lacrime. Una ti ha lasciato, era tutto quello che poteva fare. L'altra pregava per un bambino e il Signore l'ha condotta a te. E ora mi chiedi la perenne domanda: eredità o ambiente, da chi sono plasmato? Da nessuno dei due. Solo da due diversi amori. (Madre Teresa di Calcutta)

"Possiamo nascere per errore, possiamo nascere senza amore, possiamo essere abbandonati per paura, possiamo essere lasciati anche per amore, ma sicuramente diventiamo "figli" solo quando una nuova mamma e un nuovo papà ci stringono al loro cuore. La nostra vita è cominciata per caso, la nostra vita si trascina, vive come un fiore che attecchisce anche nel deserto o su una roccia senza che nessuno se ne curi, senza che nessuno si accorga di lui. La nostra vita sboccia solo quando la mano della nostra mamma ci asciuga la lacrima che solca la guancia che nessuno ha mai accarezzato , quando il papà ci racconta una favola che le nostre orecchie non hanno mai ascoltato. Il deserto arido si trasforma in un giardino pieno di fiori, la nostra gioia esplode quando possiamo gridare la parola "Mamma", quando lei ,anche solo con un sorriso od uno sguardo, ci dice " io ci sarò sempre " Nel nostro cuore però ci sarà sempre un piccolo angolo per chi ci ha dato la vita , per chi, forse anche per amore ha rinunciato a noi, per chi, forse, ancora oggi , ha nel suo cuore un piccolo angolo per noi".

"Signore ti ringrazio, perché oggi nascerà mio figlio lontano da me ma già in me e io per lui . Insegnagli la strada di casa illuminandola di sole, perché sia più breve il suo cammino, più dolce l'attesa . Fa che non abbia paura la notte, ne' freddo o fame, che sia morbido il suo cuscino e tènere le mani che la toccheranno parlandole delle mie carezze. Digli che l'amo anche se non conosco ancora il suo nome, i suoi occhi o il suono della sua voce. Signore ti prego, fa che un giorno mio figlio possa perdonare per il buio, il vuoto e l'attesa del mio abbraccio caldo dove poter riposare".
Poesie pubblicate su richiesta della mia amica Gianna!

mercoledì 6 giugno 2007

Il risveglio


"Questa notte mi sono svegliato improvvisamente come emergessi da un sogno. Come se mi fossi svegliato su un altro livello rispetto alla realtà di tutti i giorni. Improvvisamente tutto quello che negli anni della mia vita aveva sospinto ed animato le mie giornate, i miei pensieri e le mie passioni improvvisamente non aveva più senso. Non aveva più senso tutto ciò che mi circondava. Era come se guardassi tutto dall’esterno, da una prospettiva che sapevo esistere, che cercavo ma che non avevo mai raggiunto. La stanza dell’albergo di una città lontana dalla mia dove passo da mesi da solo le mie serate era ancora più piccola ed angusta di quanto mi appariva normalmente di ritorno da una giornata di lavoro. I pensieri su nuove ipotesi e prospettive di lavoro che mi avevano preoccupato negli ultimi giorni erano quasi un impaccio ed un velo di fronte alla nuova visuale. Tutto nella giornata mi è sembrato lontano ed inutile, le riunioni di lavoro per decidere se una terminologia è più adatta o no a descrivere un inutile processo aziendale, l’affaccendarsi ed affollarsi di mille facce nella metropolitana dirette verso chi sa quali mete, la macchina del caffè, il panino a pranzo, una lieve pioggerellina che bagnava l’asfalto, la gente che sbuffava sui rulli della palestra o si guardava allo specchio per vedere se i muscoli crescevano, le modelle che si recavano ai casting, l’email, internet, l’hobby a cui ho dedicato anima e tempo negli ultimi mesi, le persone che ridevano a cena, ……. Tutto improvvisamente vuoto, vuoto e lontano, …. Mi sono chiuso in bagno ed ho pianto ma contemporaneamente gioivo nel riuscire a manifestare un sentimento represso, piangevo e gioivo nel provare tali sensazioni. Nello svuotarsi di tutto ciò, il cuore mi si riempiva della necessità e felicità di poter essere utile ad un fratello o un amico in difficoltà, dalla bellezza del sorriso e del grazie fornitomi da una signora di colore che dorme sotto i portici ed accanto alla quale, molte volte lacrimante, passano davanti indifferenti centinaia di persone tutti i giorni, dalla gioia di svegliarmi sempre accanto a mia moglie e non doverla salutare con un bacio furtivo tutti i lunedì, dalla necessità di stare vicino ai genitori negli ultimi anni della loro vita, dal fare un sorriso ad un cameriere al primo giorno di lavoro, … Sono sicuro che tutto ciò vale molto più di un aumento di stipendio, di un successo da un cliente o dei complimenti del capo. Forse tutto ciò non ha prezzo o forse costa molto meno di tutto il resto. Vorrei avere la forza ed il coraggio di vedere il tutto da questa prospettiva, tutti giorni. Vorrei avere il coraggio di “fuggire dai consigli sensati”, di non interessarmi dei giudizi degli altri mossi dai futili valori imposti dalla nostra società, vorrei prendere un sentiero tortuoso ed impervio in mezzo alla natura respirando i profumi e beandomi dei colori e non l’autostrada veloce sempre uguale ed affollata, vorrei godermi le persone vicine ed i sorrisi degli altri. Vorrei avere il tempo per leggere libri, vedere quadri, pensare al passato e riflettere. Ci sono nel percorso della vita delle svolte molto dolorose che ci possono far cambiare la prospettiva, alle volte arrivano quando è troppo tardi… Spero di avere il coraggio …… " Tratto da un anonimo blogger

Hope - Speranza

"Although there is no uniform definition of hope, I found one that seemed to capture what my patients had taught me. Hope is the elevating feeling we experience when we see—in the mind’s eye—a path to a better future. Hope acknowledges the significant obstacles and deep pitfalls along that path. True hope has no room for delusion. Clear-eyed, hope gives us the courage to confront our circumstances and the capacity to surmount them."

"Anche se non c’è una definizione univoca di speranza, ne ho trovato una che i miei pazienti mi avevano insegnato. La speranza è la innalzante sensazione che proviamo quando vediamo negli occhi della mente un percorso verso un futuro migliore. La speranza riconosce gli ostacoli significativi ed i trabocchetti profondi lungo quel percorso. La speranza non ha stanze per la delusione. Con occhi puliti, la speranza ci dà il coraggio di affrontare le nostre circostanze e la capacità di superarle"
(The Anatomy of Hope, Dr. Jerome Groopman)